A mio immodesto e indiscutibile parere, la Musica si divide in 2 categorie: quelle buona e quella da dimenticare.
Uso il termine Musica per rimarcare che della infinita produzione musicale io colgo principalmente la costruzione
della melodia, del ritmo e dell'esecuzione. Il cantato può essere 'demente' (vedere 'A whiter shade of pale'
dei Procol Harum, brano che però mi ha avviato allo studio strumentale) oppure un capolavoro di poesia (buona parte della
produzione di De Andrè) o un avvincente e toccante racconto di vita (vedi Guccini); in ogni caso, questi sono
prodotti da recepire in altro modo, ovvero da ascoltare e imparare.
La Musica, invece, deve essere sentita, possibilmente nel posto giusto (in poltrona), nel momento giusto
(al tramonto) e nel modo giusto (con una buona cuffia, che isoli e renda bene anche i passaggi delicati).
Volendo comunque esprimere un giudizio globale, il mio massimo voto in assoluto va a Atom Heart Mother
dei Pink Floyd.
L'ho sentito centinaia di volte e credo che potrei riprodurlo a voce (!) a memoria.
Suscita un amalgama perfetto di sentimenti e visioni: la quiete di un panorama collinare, la frenesia di
un'azione convulsa, la struggente malinconia della ricerca, la rabbia di una rivoluzione, l'aspettativa per
qualcosa che deve accadare, la sollecitazione a marciare, la distensione post-orgasmica.
Nel lontano 1971 io e 4 amici (Mario, Sandro, Vito e Enzo) abbiamo finalmente ufficializzato la nascita
del nostro gruppo Rock, The Slandreds, che avrebbe poi avuto una importante influenza musicale...sui vicini di casa.
Il nome della Band è il termine, tradotto in pseudo-Inglese, "Slandrati", neologismo non presente nei dizionari dal
significato approssimativo di 'mal messi', oppure 'gli scassati'.
Questo deriva in parte dalla ricca dotazione di strumenti e attrezzature, ovvero, limitandosi alle principali:
Come si può notare, il pezzo forte della nostra strumentazione erano le bacchette Hollywood originali.
Il resto della batteria avevamo deciso di acquistarlo coi proventi delle prime vendite.
Per il momento, qualsiasi superficie era più che adatta a generare suoni vari.
L'assegnazione 'normale' dei solisti era:
Quello ci univa come gruppo, a parte l'entusiasmo e la passione di fare musica, era l'essere tutti
totalmente stonati!
Forse per questo non abbiamo mai realizzato pezzi cantati.
A parte un tentativo di raccolta di pezzi di De Andrè, registrato su una cassetta audio poi
fortunatamente andata perduta, i nostri pezzi erano perlopiù strumentali con, al massimo, qualche 'verso'
di sottofondo. Celebre è rimasta la nostra re-interpretazione e arrangiamento di Indian Reservation
('The Lament of the Cherokee Reservation Indian') che, essendo un lamento, ben si adattava alle nostre
caratteristiche e capacità.
I nostri pezzi forti erano però i brani strumentali Rock dei grandi gruppi 'del momento', cioè i Pink Floyd
di Ummagumma, i Led Zeppelin (per riferimento, vedere la voce su Wikipedia relativa al concerto
al Vigorelli di Milano del Luglio '71; c'ero, e mi sono 'gasato'!), i Deep Purple di Firewall, i Jethro Tull (celebre la nostra 'Locomotive Breath'),
i Procol Harum, con inserti classicheggianti di J.S. Bach ad opera del grande Mario.